Ligabue Magazine 54
Primo semestre 2009
Anno XXVIII
Sono trascorsi esattamente quarant’anni da quando l’uomo è sbarcato sulla Luna. Quello sbarco ha rappresentato idealmente una tappa fondamentale di una lunga ricerca compiuta fin dalla preistoria: scoprire e comprendere i pianeti, le stelle, il Cosmo. Inoltre il 2009 è anche l’anno che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato anno mondiale dell’Astronomia dal momento che 400 anni fa, nel 1609, Galileo avviava, a Venezia, le proprie osservazioni celesti. Era quindi naturale che realizzassimo un numero speciale del Ligabue Magazine consacrandolo all’antica sete di conoscenza sul Cosmo da parte dell’uomo.
Incluso nel prezzo anche la versione digitale *
* Le versioni digitali dal n. 1 al 57 sono ottenute da una scansione del Magazine. Potrebbero pertanto presentare delle imperfezioni nella visualizzazione dei testi e delle immagini.
Esaurito
Grazie agli articoli di importanti esperti e studiosi è emerso un numero del Ligabue Magazine che attraversa millenni della nostra storia svelando quanto si è escogitato nel tempo per esplorare e spiegare la volta stellata. Affiora così tutta la curiosità e l’ingegno di singoli studiosi come Galileo Galilei o di intere civiltà come i Maya. In fondo è un viaggio, più che nel Cosmo, nella mente dell’ uomo.
Cominceremo con una domanda: quando è nato lo studio delle stelle? Già i cacciatori nomadi cercavano di spiegare quelle luci notturne che si spostavano con il passare delle ore, ma anche il bagliore delle comete o quello dei pianeti. Non conosceremo mai le loro spiegazioni, le teorie e i miti che inventarono. Nel vicino Oriente i primi a tramandarci delle conoscenze scritte sono stati i Mesopotarmici.
Il più antico testo a carattere astronomico è una tavoletta cuneiforme proveniente da Nippur ed è un elenco di osservazioni degli astri associate a dei calcoli. Scorrendola gli esperti hanno concluso che allora si riteneva che l’universo fosse costituito da otto cieli racchiusi uno dentro l’altro. Con il passare del tempo osservazioni e documenti testimoniano un approfondito studio degli astri da parte dei sacerdoti mesopotamici che ancora oggi sorprende gli studiosi, come ci racconta Gabriele Rossi Osmida.
Proseguiremo con un insolito viaggio nell’astronomia degli antichi Egizi. Analizzando i testi, i miti e i geroglifici lasciati da questa antica civiltà , Nedim Vlora ci traccia un’interessante analisi sulle conoscenze del tempo. Ne riemerge un quadro molto innovativo e ricco di spunti che spesso ribaltano quanto solitamente sappiamo sull’Antico Egitto. Un viaggio insomma tra le stelle con gli occhi degli antichi costruttori delle piramidi.
Gli astri e i loro movimenti influenzarono altre grandi civiltà , molto lontane nella Geografia e nella Storia. Ad esempio i Maya, gli Olmechi o i Zapotechi, in Mesoamerica. E’ interessante notare che quando l’uomo arrivò e popolò il continente americano era solo un cacciatore nomade, ma con il tempo e in modo indipendente ha realizzato non solo città e imperi, ma anche osservatori e calendari astronomici. I motivi di questo studio delle stelle e i metodi usati, vengono ben puntualizzati da Sabrina Mugnos e Maria Longhena nel loro articolo. Si scopre così che per i Maya il pianeta Venere incarnava il potente Dio Quetzacoatl, il “serpente piumato”, responsabile di guerre e distruzioni, non sorprende che fosse perennemente sotto osservazione da parte dei sacerdoti.
Di grande fascino è anche il viaggio che ci propone Lorenza-Ilia Manfredi in Algeria, crogiuolo nel passato di etnie, culture e civiltà. Facendo un collegamento molto suggestivo tra le costellazioni che si estendono nella volta stellata e le popolazioni che ci vivono esattamente sotto, nelle terre di questo lembo del Nordafrica, si parte per una scoperta estremamente interessante di antichi siti, di popoli, di eventi storici ma anche di personaggi del passato con il loro carico di umanità.
Continueremo il nostro viaggio nello Spazio e nella Storia, incontrando Galileo Galilei. Ripercorrendo la sua vita, anche familiare, emerge un ritratto intimo e insolito di quello che è considerato uno dei fondatori del pensiero scientifico: dal rapporto con il Papa a quello con le figlie. Le sue scoperte, le sue teorie, la “leggenda nera” con il famoso “processo” acquistano una luce molto diversa rispetto a quella comunemente conosciuta. Merito di Gabriele Rossi Osmida che riesce ad offrirci una descrizione precisa, puntuale e profonda, ma anche molto umana, della vita di Galileo Galilei. Sfatando anche certi miti: non fu lui a pronunciare la famosa frase “eppur si muove”.
Osservando il cielo quante volte vi siete chiesti se lassù, da qualche parte, esiste la vita? La maggioranza degli studiosi ritiene che la vita sia nata anche altrove nell’ universo. Per questo Giancarlo Ligabue ci aggiorna su di una teoria frequentemente dibattuta e cioè che la vita si diffonda nel cosmo a cavallo dei meteoriti, comete e altri corpi che “contagiano” i pianeti dove precipitano, diffondendo in un certo senso “l’epidemia” della vita. Un’idea stimolante. Sempre osservando gli aspetti meno noti della Natura e del mondo che ci circonda, Giancarlo Ligabue ci regala un altro viaggio molto affascinante, descrivendoci un essere antichissimo che riemerge letteralmente dalle profondità degli abissi e della preistoria. E’ il Nautilus. Noi siamo abituati ad ammirare il suo guscio affascinante esposto nei musei, nelle vetrine dei negozi o in bella mostra nei salotti. La sua geometria a spirale con tanti setti viene spesso presa ad esempio per indicare la perfezione della Natura. Pochi sanno che, in realtà, è uno straordinario calendario del passato. Come ci spiega Giancarlo Ligabue, esaminando delle specie fossili, è stato possibile contare persino i giorni dei mesi preistorici e accorgersi che erano più corti dei nostri. Un segreto rivelato da questo antico organismo che ogni notte, da tempi immemorabili, riemerge silenziosamente dalla profondità abissali per nutrirsi e poi ridiscendere con le prime luci dell’alba.
Come sottolineavamo all’inizio, quest’anno cade il quarantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna. E’ doveroso per il Ligabue Magazine e il Centro Studi Ligabue, che da così tanto tempo si occupano di spedizioni e luoghi lontani, raccontare anche questa straordinaria avventura, la più lontana mai compiuta dall’ uomo. Svelando il dietro le quinte della missione «Apollo 11» riemerge tutta la drammaticità del primo sbarco sulla Luna, un volto poco noto al pubblico.
Concludendo, in quest’anno così importante per l’Astronomia, ci è parso fondamentale parlare anche del presente e del futuro dell’osservazione del Cosmo, con un articolo di Piero Rafanelli che ci espone il modo e le tecniche oggi impiegate per l’osservazione celeste, illustrandone anche l’evoluzione.
É il sigillo finale ad un lungo viaggio nel cosmo sospeso tra la Preistoria, le civiltà antiche e il Futuro, che ben racconta l’avventura dell’uomo non solo nel Cosmo, ma anche nella conoscenza.
Buon Viaggio… tra le stelle!
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